Convocazione
di tutti i più grandi scienziati mondiali.
Dibattito
interno con l’esposizione e spiegazione di tutti
i progetti e metodi.
Scelta
dei progetti migliori e semplici da proporre.
Ora
mancava la cosa più importante.
Convocare
alla riunione Babbo Natale.
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Babbo
Natale non fu molto contento di quell’invito, anzi in
cuor suo lo trovava un peso, una cosa inservibile per Lui.
Infatti
quel giorno in cui ricevette l’invito a comparire alla
riunione, rivolto ai suoi più cari collaboratori disse:
“Ma cosa vorranno mai queste persone da me?!”, “Io
ho sempre un sacco di cose da fare, devo anche parlare ed
interessarmi con i bambini di cosa vogliono e cos’è per
loro il Natale”. “Non ho tempo per queste sciocchezze
e invenzioni di questi geni della scienza”.
Così
Babbo Natale, presi alcuni doni da consegnare
a tutti, è salito sulla sua slitta magica,
spronando le sue renne per il volo, partì a gran velocità
in direzione del congresso.
Tutto
era pronto per l’arrivo di Babbo Natale.
Tutto
era pronto e alla perfezione per il grande incontro.
Gli
ingegneri, tutti gli scienziati e i capi di tutte le
nazioni, erano li ad attendere l’arrivo di Babbo Natale.
E
così, come solo lui sa fare, con tanto di campanellini e
la sua inconfondibile risata: “OH OH
OH OH
OH ”
, arriva splendente come una stella cometa dal cielo.
Tutti,
ma proprio tutti, assistono all’arrivo stupiti ,e con
tanto di applausi, accompagnano Babbo Natale nel grande
salone del congresso.
“Bene!”
dice uno scienziato, dall’aspetto un po’ pazzo. Grossi
occhiali tondi e capelli bianchi tutti spettinati e
all’aria.
“
Questo arrivo è bello,..si.., ma oggi ;abbiamo nuove
tecnologie per svolgere la sua attività ;in modo rapido e
senza spreco di energia”.
Babbo
Natale si siede e interessato ascolta con molta attenzione
la proposta.
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Lo
scienziato
incomincia a dire: “Ho inventato per Lei; carissimo Babbo
Natale; una nuova slitta, a reazione cosmica planetaria; e
capace di svolgere il suo tragitto nella metà del tempo
che ci impiega oggi!” “I doni automaticamente al
passaggio sopra la casa, vengono teletrasportati e messi
sotto l’albero!”
A
Babbo Natale la domanda nasce subito spontanea: “ E le
renne? Dove le metto? Cosa ne faccio di loro?”
Lo
scienziato con aria superba e un sorriso insulso:
“Potrebbero stare a casa e magari trainare tronchi per
fare gli alberi di Natale!”
Babbo
Natale non poteva credere a ciò che aveva udito e disse:
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“E
così io
,dovrei girare per il mondo con questa specie di
catafalco, che non so bene ancora come funziona e perdere
la compagnia delle mie fidate renne?”
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Lo
scienziato a fianco dell’altro scienziato, un po’
timido, ma con le idee ben chiare, si propone con la sua
invenzione.
“Chiedo
scusa illustrissimo Babbo Natale, ma io avrei da proporle
la mia di invenzione.” “Un jet supersonico,
con un
grosso, ma grosso contenitore da introdurre tutti i suoi
regali, e un braccio elettronico telecomandato per
sganciare tutti i doni da consegnare a tutti i suoi
bimbi!”
Babbo
Natale ribadì: “E le renne?”
Da
lontano si sente una voce che pian piano si avvicina e
interrompe la conversazione.
“Signor
Babbo Natale,…. Signor Babbo Natale,…mi scusi, ma io
ho l’invenzione che fa al caso suo!”
“Allora,…
eccomi: una super mega astronave, piena di luci, colori e
musiche celestiali, in ogni lingua del mondo. Può
caricarci le sue renne, i suoi amici e anche i bambini.”
“Potrà
spostarsi dove lei vorrà solo con la forza del pensiero
,e ci saranno tantissimi piccoli robottini che faranno le
consegne doni per lei!”
Babbo
Natale iniziava a perdere la concentrazione e tra se
pensava sempre alle sue fidate e amiche renne in pensione.
“Roba
da non credere!” Esclamò Babbo Natale
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Proprio
di fianco a lui c’era un altro scienziato che ad occhio
di Babbo Natale, doveva essere il più esperto di tutti.
“Mi
consenta esimio maestro Babbo Natale, io per sua
discrezione avrei portato un esempio di mini progetto e
piccolo robot con le sue somiglianze e parole
preferite:”
Babbo
Natale non stava più nella pelle, voleva vedere a tutti i
costi quest’altra invenzione.
“
Semplicemente da casa sua, e con uno schermo sul robot,
potrà vedere e fare le stesse cose, come se lei fosse li
presente!”
“Anzi,
ha qualità anche superiori, visto che non si rompe mai e
non può sbagliare!”
Ma
quelle furono proprio le ultime parole, perché proprio in
quel preciso momento lo starnuto di una renna di Babbo
Natale, crea una scintilla sul robot, che crea un corto
circuito a un braccio, e si sblocca. Poi ferma la voce e
ogni suono, e fa
staccare le gambe con un gran botto. Del robot, Babbo
Natale, era rimasto poco. Il tutto si ferma con una nube
di fumo!
“Fermi
tutti!” Urlo Babbo Natale.
“Ho
già visto e sentito troppo per oggi!”
“Io
vi ringrazio per la vostra buona volontà e il fatto che
in fondo credo
che anche voi mi volete bene. Ma senza offesa nei vostri
confronti, ritengo che ogn’una di queste vostre
invenzioni, non fa per me ne per il Natale!”
“I
bambini mi vogliono così per come sono, amano le mie
renne e vedermi arrivare con la slitta. Vogliono che sia
Io a portare loro i doni, non un freddo robot che a mio
riguardo è anche pericoloso.”
“Assieme
al dono Io porto gioia pace e amore. Le mie renne,
poi,fanno parte di questa magia: perché dovrei mandarle
in pensione?”
Un
silenzio scese sulla stanza del congresso e detto questo,
con un fischio Babbo Natale chiamo a se le sue renne, sali
sulla slitta e con un grande sorriso a tutti disse: “Il
Natale ha la sua magia proprio perché da sempre è
rimasto così, semplice e genuino, e ciò piace ai bimbi.
Non sempre è giusto cambiare le cose, ma è bello che noi
miglioriamo e cambiamo con esse.”
Con
un colpo alle redini Babbo Natale fece partire, anzi fece
volare le sue renne, e il rumore dei campanellini si
sentiva in ogni luogo.
La
sua bella e calda risata, fu il suo saluto finale,e augurando a tutti
Buon Natale, come era arrivato, con una scia di stelline
si allontano.
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Auguri
e Buon
Natale