ALLA    LUNA

             graziosa luna, io mi rammento

             che, or volge l'anno, sovra questo colle

             io venia pien d’angoscia a rimirarti

             e tu pendevi allor su quella selva

           siccome or fai, che tutta la rischiari.

            Ma nebuloso e tremulo dal pianto

             che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

             il tuo volto apparia, che travagliosa

            era mia vita: ed è, né cangia stile,

           o mia diletta luna. E pur mi giova

           la ricordanza, e il noverar l’etate

           del mio dolore. Oh come grato occorre

           nel tempo giovanil, quando ancor lungo

           la speme e breve ha la memoria il corso,

           il rimembrar delle passate cose,

           ancor che triste, e che l’affanno duri!

                                                                                                    G.Leopardi  

 

 

SE QUESTO E’ UN UOMO

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera.

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno.
 
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa.
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi